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Siamo finalmente arrivati, ad un punto " fondamentale ", ad uno snodo cruciale, per il nostro dibattito, sulla situazione politica, ecomico - finanziaria e sociale, nella quale, abbiamo vissuto per circa un ventennio : LA GLOBALIZZAZIONE .
All' inizio di quest' " epoca innovativa ", si pensava, o meglio, pensavano i principali fautori di questo " progetto ", che , la globalizzazione, avrebbe portato ad uno sviluppo illimitato, sul fronte economico con, una crescita " senza freni " della cosidetta " FINANZA GLOBALE ".
La storia però, come nella maggior parte dei casi, " ha presentato il conto " facendo si che, la " ventata di ottimismo ", avutasi tra la fine degli anni ' 90 e l' inizio del nuovo millennio, è andata scemando molto velocemente.
Negli ultimi 3 anni, oltre a perdere competitività, sul mercato, con conseguente perdita di posti di lavoro e, quindi, di una riduzione del livello di benessere collettivo, " la vecchia Europa ", è stata lentamente " plagiata ", da un nuovo modello produttivo senza apparenti regole o, quanto meno, regole " nuove ", provenienti dai cosidetti paesi ( nazioni ), N. I. C. ( New Industrialised Countries ) che, con il loro modo di " fare impresa ", hanno messo in crisi i nostri modelli produttivi .
La mano d' oprera a basso costo, la scarsa qualità del venduto, e, di conseguenza, un rapporto QUANTITA' / PREZZO, INSOSTENIBILE, per il nostro mercato interno, hanno potrtato al CRUSH, se si aggiunge poi, una fluttuazione, " che, a mio modo di vedere le cose, definirsi anomala è dir poco ", dell' euro, nei mercati internazionali, non ci si può stupire, dell' attuale DEPRESSIONE .
L' ultimo aspetto di tutto questo " enorme casino ", ( scusate per la parola un po' scurrile ma, secondo me, casca " a fagiolo " ), è la mancanza, quasi totale, in qusti paesi sopracitati, di un sistema di WALFARE o, almeno, di un sistema di ammortizzatori sociali, come viene inteso, nel mondo occidentale .
J.M.K.